Avevo circa venti anni quando sono andata per la prima e unica volta a Stromboli
Avevo un amore ancora acerbo e incerto, che sarebbe poi durato tanto e finito poi come era nato
Avevo granelli di sabbia nera, nel costume, tra i capelli, sulla pelle, avevo tanti libri da leggere
Avevo una torcia e un’ attrazione per la libreria dell’isola con la scala a chiocciola e un gatto in cima ai libri
Avevo conosciuto dei francesi e avevo ricevuto un invito a cena su una terrazza bellissima
Avevo ancora fame dopo, avevo sete di granite e avevo voglia di tornare sulla terra ferma
Avevo tante domande in testa di cui ancora non so la risposta, avrei poi conosciuto poi chi questa isola la amava, l’isola degli aristocratici scalzi, come la definisce Lidia Ravera
Avevo ragione
Avevo promesso di non tornarci … mi hanno detto che la libraia e il suo gatto sono ancora lì …
Mi hanno detto che nelle sere d’estate balla da sola
Mi hanno detto che racconta storie di stelle e di cavalieri
Mi hanno detto che le salite in cima a Iddu sono state interdette
Mi hanno detto che qualcuno lo aveva predetto
Mi hanno detto che c’è un ragazzo solitario
Mi hanno detto che arriva sempre fuori orario
Mi hanno detto che così lei nutre il suo spirito letterario