Love

Abbracci

Non so se fosse domenica quel giorno, so che era gennaio e non sapevo che sarebbe stato il primo di lunghi otto anni. So che non sapevo abbracciare e so che c’erano dei ragazzi per strada con cartelli colorati che regalavano abbracci, lui voleva fermarsi a scambiare abbracci con sconosciuti, io no. So che litigammo per quel motivo, come si litiga a vent’anni a Parigi, so che dopo facemmo pace, commossi davanti un matrimonio regale nella basilica di Notre Dame. So che poi dopo giocavamo ad abbracciarci tanto forte fino a farmi mancare il respiro. Oggi quello che sapevo, non lo so più, oggi pare che non ci si possa più abbracciare, oggi so che vuoi sempre quello che non puoi avere, un abbraccio sarebbe una romantica trasgressione.

” L abbraccio è un posto meraviglioso in cui abitare”

Corpi che si intersecano.
Respiri che si fondono e si confondono.
Cuori che battono all’unisono.
È il più bel modo per urlare in silenzio “io ci sono. Non siamo soli”.

Ho sognato di un abbraccio, stretto stretto fino al petto. L’ho sognato in una notte di pensieri sul futuro. Ho sognato tanti abbracci, uno per ogni giorno di questi giorni persi. Li rivivremo, lo prometto, e saranno forti come il vento.

Gli abbracci non conoscono età, sesso, religione. Sono il modo più semplice per avvicinare i corpi.. Il modo più semplice per sentire il mio cuore vicino  ad altri cuori.. Cuori che battono all’unisono ..a tempo. Il modo più semplice per dirti :”ti voglio bene”… Il modo più semplice per dire :”ce la faremo”.

Abbracci che bella parola! Ha il sapore di biscotti panna e cacao che all’interno del latte caldo creano una crema gustosa.Ha il sapore del profumo di mia madre quando le chiedo :”abbracciami”.Ha punte più aspre quando mi avvicino a mia sorella e lei mi rimprovera dicendo che dobbiamo rispettare la distanza di sicurezza ! E vola vola lontano in una piccola casetta lontana dove incontra le braccia rigide di papà e dice;”ci riabbracceremo presto nennè”.

Se potessi scegliere un abbraccio, oggi, sceglierei il tuo…
forte,
accogliente,
sicuro,
però ne avrei un po’ paura,  perché se ti abbracciassi tu sentiresti  il mio cuore acquietarsi, felice di essere tornato a casa, ed io sentirei il tuo che scalpita per andare lontano.
Allora ho deciso, farò così: scaverò nel baule della memoria fino ad arrivare ad una di quelle volte in cui anche tu, stringendomi, ti sentivi a casa e sorriderò talmente tanto che nessuno si accorgerà che, oggi, avrei tanto voluto un tuo abbraccio.
#sonogiàinmodalitànostalgiasperiamofiniscaprestostaquarantena #meglio passareallanutella

Ti abbraccio… Noo non si può! Allora virtualmente? Si senza toccarci senza trasmetterci sentimento, calore, affetto, amore , dolore. Quanto può la privazione farci esaltare gesti usuali che fino a ieri facevamo senza sentirne il profumo. E allora vabbè dai meno male ci sono i social , pensa un po’ , non li ho mai utilizzati per dire o scrivere quello che faccio cioè per scrivere di un abbraccio o del mio quotidiano . Però pensandoci l’abbraccio è anche più intenso di un bacio parla molto di più, se è molto stringente vuole dirti qualcosa , se accennato e’ formale, se caloroso e’ quello di una mamma, se allegro e’ di quando ci si ritrova. Ecco speriamo di ritrovarci presto . Embrace you soon!

 

Abbraccio: abbraccio fra due persone il cui corpo sia unito reciprocamente….. e poi??
Non sono mai stata una persona troppa fisica:
Pudore o semplicemente timidezza….sembra strana questa parola anche per una sfacciata come me…ma è così. Sono stata a volte rimproverata per questa mia apparente freddezza…per questa mia poca espansività….
ma è proprio per questo che l’abbraccio per me ha un valore molto forte , intenso:
è amore, è amicizia, è stima, è felicità, è gioia, è solidarietà, è vita ….è mancanza ….e solitudine … quella di adesso ….

Un abbraccio per dirti ci sono
Un abbraccio per dirti ti amo
Un abbraccio e poi andiamo lontano
Un abbraccio e ti do il mio calore
Abbracciamoci…  e non contiamo le ore
Fammi solo stare distesa a pensare
Mano nella mano
Io e te
Ad abbracciare il mare.

Sono la tua amica insufficiente, quella talvolta assente, con la quale si è riso molto ma recentemente ci si è perse un po’…sono pigra asociale, spesso scostante, ma non immagini, come vorrei riavvolgere un attimo il rollino e darvi uno di quegli abbracci che lasciano senza fiato. Perciò aspettatelo, cara la mia amica scanzonata e ironica, un placcaggio da perfetto rugbista, un abbraccio con il quale cadere a terra e nel quale dimenticare per sempre questi giorni di vita sospesa

 

Tempi duri richiedono cuori duri, parole dure, comportamenti fermi: con l’emergenza l’abbraccio è stato improvvisamente ed inaspettatamente bandito dalla nostra socialità, è divenuto un “reato”, un atto proditorio e pericoloso, che il linguaggio ha dovuto rendere ancor più evanescente, spostandolo dal piano reale a quello virtuale. L’attuale emergenza ha portato a compimento la completa dematerializzazione semantica, che già l’utilizzo del termine nella comunicazione attraverso i social network e l’instant messaging, aveva iniziato da tempo.

Pensiamoci un secondo: capita molto spesso che ciascuno di noi concluda una conversazione telefonica o attraverso messaggistica istantanea con un “abbraccio” alla persona cara. Ma quante di queste volte, ci fermiamo ad immaginare un abbraccio reale, materiale, fisico donato inaspettatamente improvvisamente? Diversamente da altre occasione, in questa l’universo virtuale non riesce a sostituire totalmente la corporeità, veicolo immediato di qualsiasi tipo di carico d’amore vogliamo affidare al nostro gesto, a seconda del destinatario o del contesto.

In un certo senso, si potrebbe essere d’accordo con Barthes sul fatto che in un abbraccio   “siamo ammaliati, stregati, siamo nel sonno, nell’immobilità, nel sonno, senza dormire, siamo nella voluttà infantile”, nella sospensione del tempo, della legge e della proibizione, in quest’atto così naturale e allo stesso tempo rivoluzionario, siamo ricondotti ad unità con gli altri, con gli affetti, ed attraverso di essi, con il mondo. L’abbraccio, attraverso la potente energia dei sentimenti, incanta il tempo, spezza almeno per un momento il muro nostro isolamento, ci consegna all’altro totalmente indifesi con tutte le nostre fragilità ma al tempo stesso estremamente forti e protettivi. Se è sincero, è il momento dell’appagamento totale, del mutuo riconoscimento della nostra umanità, dei nostri limiti e delle fragilità ma allo stesso tempo della nostra forza e della nostra tenerezza

L’abbraccio, balsamo per l’anima , rifugio per il cuore ,detergente per le ferite, che nel nostro immaginario sia immerso nella nuvola di cobalto di Chagall o nella pioggia d’oro di Klimt, dà senso e colore al nostro mondo interiore, in modo totale, spontaneo, reciproco e allo stesso tempo fa riprendere colore al mondo esterno, rispetto al grigiore imposto dal mondo produttivo, dalla freddezza, dall’opportunismo e dalla non saltuaria malvagità della “gente”. Con l’abbraccio cade il muro fra l’io e l’altro: anche quello dato ad un estraneo: la “gente” perde quell’indeterminatezza, quell’anonimità, e quella pregiudiziale inimicizia, per acquistare un nome, ha una storia, delle circostanze, delle attenuanti. L’abbraccio è un varco verso la comprensione, una potenziale breccia contro l’inimicizia. Un arcobaleno di colore e calore umano, che rompe i muri esterni, lasciando che la sorgente del nostro cuore possa riversare le sue più limpide acque sulla terra e trovare quella valle che incessantemente e spesso inconfessatamente cerca. E la valle è la scoperta di un complice, di un alleato nella tortuosa e difficile strada dell’affermazione della nostra individualità e della nostra libertà: della felicità comunque vogliamo chiamarla.

Ecco perché, nell’attesa di poterci riappropriare dell’abbraccio materiale , dobbiamo farlo virtualmente senza posa, con pensieri, parole e piccoli atti quotidiani di premura: bisbigliare con coscienza e fermezza, come un mantra, quel segreto che l’abbraccio fisico ci ripete inconsciamente, quasi a bacchettare la nostra poca lucidità: “Nessuno si salva da solo. Nonostante la nostra diversità ed il nostro grande numero, Noi siamo Uno”.

L’abbraccio: incastro silenzioso di pelle e cuore:
l’incontro di due persone è un progressivo avvicinarsi, che coinvolge i 5 sensi in maniera armoniosa, ci si saluta a distanza coinvolgendo lo sguardo, alcune volte sollevando la mano o strizzando un occhio. Ci si avvicina con un “ciao” … le nostre orecchie sentiranno la voce e riconosceranno l’amico, l’amante o il parente.. e ancora più vicino saremo inebriati dal profumo dell’altro. Un bacio ed il gusto colorerá la giornata. Ma un semplice abbraccio? E’ il più potente di tutti.. in quel momento sono coinvolti più sensi e la fantasia e, quando si abbraccia la persona amata, il cuore batte all’ impazzata e si realizza non un semplice tatto ma, lo sfiorarsi di due anime.. e si è uniti quasi un cuore battesse nel petto dell’altro.
Caro caldo abbraccio grazie, elimini ansie e paure e rendi unità ciò che nacque per esser separato

 

Circondati da un male invisibile,
braccati in case di paure e pensieri
Ci cingiamo di attenzioni a distanza
Ci circondiamo di connessioni d’amore
Abbracciamoci più forte a distanza,
tra noi non vi è lontananza.

Per anni ci siamo abituati a stringere uno schermo e surrogare abbracci
Quando ci fu vietato, scoprimmo che in effetti ci era sempre mancato

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