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Io le Vans e Loro

Sì, no metti giù i piedi, siediti, torna presto, metti a posto la sedia, firma, silenzio.
Queste le parole più ricorrenti nel corso delle ore che mi vedono in mezzo a Loro in quello che hanno chiamato con la stessa sigla dell’Azienda Sanitaria Locale.
Io In mezzo Loro, ai loro zaini, capelli colorati, cappelli americani, rasta, orecchini, tatuaggi, capelli corti con le treccine, occhiali scuri, cappellini, cappucci. Cerco di farmi spazio tra i loro pensieri, di catturarli, anche solo per un minuto, di entrare nel loro mondo con rispetto, con permesso, con fermezza e con dolcezza, le provo tutte.

Leggiamo sì a voce alta, sì in cerchio, sì articoli di giornale: arte, cultura, ambiente e si questo è un test e no non devi rispondere e consegnarmelo, si chiama test di Proust serve a te per conoscere te stesso ma è tutto inutile, non utile, non mi interessa, niente mi interessa ma niente non è nulla dovrei dirti, spiegarti la differenza, sedermi accanto a te, accanto a lui a lei, a loro, fermarmi a parlare, lasciare una traccia, una scia.
Non serve forse a nulla, non lo so, non metto le Vans, non fumo, però si ascolto la musica su spotify, si anche io mando messaggi su w.up per sbaglio, anche io aspetto le spunte ma con voi non la spunto.

A volte è dura, follia pura pure provarci, sì pensa ad un titolo, disegnalo, scrivilo, basta andate via, non mi serve questa apatia, non vi serve neanche a voi.
Ah comunque lo ho fatto il test e ho scoperto che mi conosco poco, ho risposto a poche domande e nel mentre il foglio lo tengo lì fisso sulla scrivania…

 

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